Business, brainstorming, smartphone, computer e lockdown: sono tante, anzi, tantissime, le parole straniere, prevalentemente inglesi, che usiamo quotidianamente al posto di quelle italiane.
È così che magari non ci accorgiamo di quante siano, invece, le parole italiane che hanno seguito il percorso contrario e che, partendo dall’Italia, si sono affermate all’estero.
Questo accade in svariati campi e argomenti, soprattutto in quelli legati al cibo perché l’alimentazione è uno degli ambiti dove noi italiani siamo i più forti: la diffusione delle parole italiane legate alla cucina nei vocabolari stranieri è evidenziata dall’analisi del libro “L’italiano del cibo”, pubblicato dall’Accademia della Crusca.
Lo studio, effettuato su 66 lingue, ha mostrato come il 70% dei termini nostrani usati abitualmente fuori dai nostri confini nazionali abbiano origine alimentare, con una crescita progressiva col passare degli anni. Insomma, 7 parole italiane su 10, utilizzate all’estero, riguardano il mangiare.
Ci sono inoltre delle curiosità interessanti, come ad esempio il fatto che “pizza” è la parola italiana più conosciuta al mondo, anche prima di “ciao”. E non finisce qui: delle 66 lingue straniere prese in esame, ben 54 utilizzano il termine “spaghetti” e in 40 è presente “cappuccino”.
Allo stesso tempo, come visto, cambiano anche gli ambiti. L’Italia che “detta legge” in campo artistico e musicale viene nel tempo superata da quella che dà il meglio di sé ai fornelli. Si sdogana, in questo modo, anche la parte più verace del nostro Paese: quella che si esprime nella vita di tutti i giorni in dialetto, i cui termini gastronomici passano così direttamente dalla stretta dimensione locale a quella globale.
Lorenzo Coveri, accademico della Crusca, ha spiegato che esistono due fasi distinte di questo processo di colonizzazione: la prima si colloca tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, con le grandi migrazioni verso le Americhe dove il cibo era una sorta di rifugio per gli italiani che attraversavano l’Atlantico; la seconda fase corrisponde invece a una data precisa, il 1982, anno in cui il nostro Paese vinse i Mondiali di calcio.
Un successo che diede un’enorme spinta all’immagine dell’Italia all’estero, e tutti ne volevano letteralmente un pezzo!