Il mercato globale delle tecnologie rivolte al miglioramento del packaging alimentare è in continua crescita: secondo recenti studi, il tasso di crescita annuo composto, stimabile al 6.1%, ne proietterebbe il valore complessivo verso un totale di 46 miliardi di dollari (circa 43 miliardi di euro).
L’importanza del confezionamento per alimenti, in effetti, non è più confinata al suo utilizzo come strumento di marketing: l’applicazione di nuove metodologie ne ha esteso le funzionalità, venendo incontro alle accresciute esigenze dei consumatori in termini di salute e sicurezza e alle richieste dell’industria, per la quale l’estensione della shelf-life dei prodotti è diventata un fattore chiave per competere in un mercato sempre più globalizzato.
Anche le regolamentazioni nazionali ed europee si fanno via via più restrittive, sia in termini di sicurezza che di sostenibilità ambientale. In questo contesto si sono moltiplicati i progetti di ricerca e sviluppo, supportati anche da numerosi bandi europei, mirati allo sviluppo di soluzioni sempre più efficaci, economiche, sicure e sostenibili.
Tra le diverse possibilità individuate, un filone particolarmente promettente sembra essere quello del packaging edibile che, per le sue caratteristiche, viene incontro contemporaneamente a molte di queste esigenze. Si tratta di utilizzare materiale commestibile per rivestire prodotti alimentari ricalcando il modello degli involucri naturali (come le bucce dei frutti o la crosta dei formaggi).
I vantaggi di questa soluzione sono numerosi: si tratta di materiali biodegradabili che possono anche essere consumati assieme al prodotto e che permettono di ridurre l’impatto ambientale sostituendo tutti, o in parte, gli imballaggi sintetici (in particolare le plastiche).
Le confezioni edibili, inoltre, possono contenere additivi per estendere la shelf-life del prodotto (ad esempio antimicrobici) o migliorarne le qualità nutrizionali o sensoriali (aromatizzanti o coloranti) o ancora, per accrescere le caratteristiche meccaniche o di permeabilità del materiale stesso.
QUALI SONO I VANTAGGI RISPETTO AI NORMALI CONTENITORI BIODEGRADABILI?
A differenza delle normali vaschette biodegradabili, la pellicola delle confezioni edibili aderisce perfettamente all’alimento, costituendo una sorta di pelle. In questo modo è possibile ottenere un trasferimento efficace degli additivi alimentari aggiunti alla pellicola che può avvenire solamente se alimento e contenitore si trovano a stretto contatto.
Le proprietà della pellicola potrebbero anche essere sfruttate per arricchire gli alimenti dal punto di vista nutritivo e, in questo senso, il fatto che sia edibile è un vantaggio considerevole! Ad esempio, un film addizionato con acido ascorbico (la vitamina A) potrebbe assumere sia funzioni antiossidanti che contribuire all’apporto vitaminico dell’alimento.
Certo, competere con un materiale come la plastica – molto difficile da eguagliare quanto a prestazioni – è complicato, e oltre a questo bisogna fare i conti con i dubbi sull’igiene, perché qualcuno potrebbe non gradire il fatto di mangiare alimenti o bere bevande toccate da mani non pulite (non a caso si consiglia di maneggiarli con guanti monouso). Ci sono poi questioni non trascurabili, come il fatto di abituarsi a mangiare cose che si sono sempre scartate e buttate.
Ma il futuro del biopackaging sembra comunque roseo. Secondo la società internazionale di analisi economiche Transparency Market Research, la domanda è destinata a salire del 6,9% all’anno fino al 2024, per un giro d’affari annuale di 2 miliardi di dollari. Siamo dunque pronti a cambiare le nostre abitudini alimentari, così consolidate e rassicuranti?