La barca a vela italiana Luna Rossa ha battuto i britannici di Ineos Team UK nell’ottava e decisiva regata di Prada Cup.
Al largo di Auckland, in Nuova Zelanda, Luna Rossa è riuscita a vincere sette regate per prima, mentre gli inglesi di Ineos ne sono riusciti a vincere soltanto una, nella notte tra venerdì e sabato. È stata quindi una vittoria netta che a vent’anni dall’ultima volta permetterà all’imbarcazione italiana di partecipare alla Coppa America in programma a partire dal 6 marzo, la più importante competizione velica al mondo.
Durante la conferenza stampa, lo skipper Max Sirena ha affermato: “questo è un momento particolare per il team. Voglio ringraziare gli italiani, che ci hanno supportato e ci supportano in un modo incredibile. Forse, rispetto al 2000, ci sono in più i social, ma quanto abbiamo sentito è stato imprevedibile e incredibile. Questo ci ha caricato di responsabilità, ma anche di energia”. Max ha proseguito: “spero che Luna Rossa sia riuscita a portare qualche bel momento, un po’ di spensieratezza nelle case degli italiani, in questo momento difficile per il mondo e soprattutto per l’Italia”.
Il mare nel suo multiforme aspetto, sin dagli albori delle civiltà, è sempre stato una delle metafore più evocative. Esso rappresenta lo stimolo naturale alla ricerca del nuovo, l’istintiva attrazione per ciò che ci è estraneo, la sfida al confronto, l’abilità di relazionarsi con il diverso da noi, la capacità di adattamento a situazioni imprevedibili.
Esiste un’opera nella letteratura di tutti tempi che riassume i significati concreti e simbolici legati al tema del viaggio per mare: l’Odissea di Omero.
Dalla vicenda di Ulisse emerge come il viaggio non consiste solo nell’approdo al porto finale ma piuttosto nel superamento di mille pericoli, ostacoli, prove e nel susseguirsi di mille esperienze. Il viaggio diventa dunque una prova di conoscenza, nel senso più ampio del termine.
Il primo personaggio letterario che – modernamente – si affida alla legge del mare come sfida agli spazi chiusi della storia e della vita sulla terra è Robinson Crusoe. Anch’egli vive le tappe della tradizionale esperienza: la partenza, il naufragio e l’esilio in un’isola, il ritorno.
Il Settecento illuminista inaugura anche un altro tipo di viaggio: il Gran tour. Con l’espressione si è soliti definire il viaggio di istruzione e di formazione ma anche di divertimento e di svago che le élites europee intraprendono attraverso l’Europa.
Protagonisti indiscussi del Grand Tour sono i giovani che hanno appena concluso gli studi. Con il viaggio, la loro educazione si completa e si perfeziona. A viaggiare sono anche diplomatici, filosofi, collezionisti, amatori d’arte, romanzieri, poeti, artisti. Meta privilegiata è l’Italia, culla della civiltà e dell’arte.
Il viaggio dunque racchiude una sostanziale polarità tra la fedeltà alle radici della terra natale e dei valori della società in cui si vive e la scommessa della ricerca, della conoscenza piena dell’altro.
Ma cosa c’è di più bello di ritrovare i sapori di casa anche quando si è a chilometri di distanza? Mantenere una parvenza di normalità nelle lunghe navigazioni per mare è fondamentale per lo spirito dell’equipaggio. Così, un gruppo di navigatori italiani ha ideato la pizza in barca, realizzata con una ricetta semplice ma che nasconde un trucco: la lievitazione “al caldo”, efficace anche per pane e focacce.
E così, siamo passati dal raccontarvi la pizza sfornata nello spazio alla pizza realizzata nel bel mezzo del mare. Perché ovunque tu sia, pizza è casa!