DOP, IGP, STG: COSA SONO E COME DISTINGURLI?

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DOP, IGP, STG: tre sigle che appartengono al sistema delle Indicazioni Geografiche dell’Unione Europea. Conoscerle e riconoscerle è fondamentale per favorire l’impianto produttivo e l’economia dei territori.

Tre sigle che facilmente leggiamo sui prodotti che acquistiamo al supermercato o negli alimentari di quartiere. Sappiamo cosa significano realmente e cosa comporta acquistarli?

L’Italia è il paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione Europea. Attualmente si contano 314 prodotti DOP, IGP e STG mentre 526 vini DOCG, DOC e IGT.

È doveroso specificare che le tre sigle non sono affatto equivalenti e in questo articolo capiremo cosa significano singolarmente!

DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA

Essa indica un prodotto inimitabile al di fuori da una certa area geografica. Il prodotto deve essere infatti originario di una certa regione o paese ed avere qualità essenzialmente dipendenti dal territorio quali, per esempio, il suo clima o le tecniche di produzione tramandate storicamente.

I prodotti col marchio DOP sono numerosi: vini, formaggi, olii, carni, pesci ed altre specialità gastronomiche, in Italia sono 167 tra cui: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e Mozzarella di Bufala Campana. Tutti i prodotti DOP riportano un bollino giallo – rosso recante la scritta “Denominazione d’Origine Protetta”.

INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA

La sigla IGP identifica anch’essa un prodotto le cui caratteristiche dipendono dall’area geografica di origine. In questo caso, però, a differenza della DOP è sufficiente che una sola tra le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione avvenga nell’area geografica delimitata.

In altre parole, un prodotto IGP può essere preparato in una determinata area geografica ma con una materia prima che ha una diversa origine.

In Italia esistono 130 prodotti col marchio IGP e fra i più venduti troviamo l’Aceto Balsamico di Modena, la Mortadella Bologna e la Bresaola della Valtellina. I prodotti con marchio IGP sono identificati da un bollino giallo – blu che recita “Indicazione geografica Protetta”.

SPECIALITÀ TRADIZIONALI GARANTITE

Contrariamente agli altri riconoscimenti europei (DOP e IGP), il marchio garantisce solo la ricetta tipica o il metodo di produzione tradizionale (ovvero esistente da almeno 30 anni) di un determinato prodotto ma senza un vincolo di appartenenza territoriale.

Ciò significa che il prodotto STG può essere preparato in un qualsiasi Paese dell’Unione Europea a patto che la produzione rispetti il relativo disciplinare e sia certificata da un organismo di controllo accreditato.

La Pizza Napoletana, caratterizzata da una forma tondeggiante e da un cornicione rialzato, ha ottenuto proprio la certificazione STG. Il suo impasto si ottiene con farina di grano tenero, lievito di birra, acqua e sale. Si differenzia, a seconda del tipo di farcitura, in Marinara e Margherita. Il territorio tradizionale di produzione della Pizza Napoletana STG corrisponde alla città di Napoli, nella regione Campania. Con il tempo, però, ha trovato grande diffusione nel resto d’Italia, fino ad essere conosciuta e apprezzata anche al di fuori dei confini nazionali!

In conclusione, il patrimonio italiano è ricco di eccellenze gastronomiche, riconosciute nazionalmente e internazionalmente. Formaggi, vini, salumi godono di certificazioni europee che ne riconosco la qualità e la provenienza. DOP, IGP e STG sono le principali denominazioni con cui questi prodotti vengono classificati e prediletti dagli amanti della buona e sana cucina!

 

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