BLUE MONDAY: COSA SI CELA DIETRO IL GIORNO PIÙ TRISTE DELL’ANNO?

Condividi:

Ricorre oggi, 18 gennaio 2021, il Blue Monday, ovvero il giorno più triste dell’anno. Il terzo giorno del mese di Gennaio si è guadagnato, infatti, il titolo di giorno più nero per le nazioni dell’emisfero boreale.

Ma da dove nasce questa inusuale ricorrenza? Da una campagna pubblicitaria!

Era l’inizio del 2005 quando la compagnia di viaggi Sky Travel decise di promuovere un’iniziativa per convincere i propri clienti che la loro tristezza aveva un fondamento scientifico, e che la si poteva combattere con una bella vacanza. Il Blue Monday comparve così per la prima volta all’interno di un comunicato stampa aziendale e, inspiegabilmente, venne subito ripreso da diverse testate giornalistiche.

A calcolare la data del lunedì più triste dell’anno sarebbe stato Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff, che tramite un’equazione avrebbe stabilito la data del giorno nero. In realtà non esiste un’unica formula, la stessa Sky Travel ne pubblicò due versioni diverse in occasione dei comunicati stampa diramati nel 2005 e nel 2009. Al di là del fatto che le due formule forniscono risultati diversi, è interessante notare quali sono le grandezze che entrano nel calcolo.

Nella seconda versione, per esempio, vengono citate le condizioni meteorologiche, l’ammontare dei debiti, il salario mensile, il tempo che ci separa dal Natale, il tempo trascorso da quando ci siamo resi conto che i buoni propositi di inizio anno sono falliti, il livello di motivazione e la nostra risoluzione nell’agire. In altre versioni si fa riferimento al tempo speso in attività ricreative, a riposarsi, a dormire, a svolgere attività stressanti o a preparare i bagagli.

La verità è che nessuna delle due formule ha un reale fondamento scientifico: non sono specificate quali unità di misura si debba utilizzare per ciascun parametro, oltre al fatto che ci sono grandezze non quantificabili (come il clima) e che non si tenga affatto conto delle differenze tra aree geografiche diverse o tra le varie culture (il Natale, infatti, non ha la stessa rilevanza in tutti i Paesi).

L’Università di Cardiff ha da tempo preso le distanze da Cliff Arnall, essendo emerso che lo studio scientifico e le formule elaborate siano di fatto una bufala creata ad hoc da un’agenzia e poi fatte firmare – previo compenso – ad alcune persone per dare autorevolezza. Lo stesso Arnall ha confessato, a distanza di qualche anno, di essere stato contattato da un’agenzia che era alla ricerca di uno scienziato disposto a mettere la propria firma su uno studio con le conclusioni già scritte e del tutto privo di fondamento. Poco dopo Arnall creò anche una formula per calcolare il giorno più felice dell’anno, sotto pagamento dell’azienda di gelati Wall’s.

Ma qual è, in conclusione, la motivazione economica che si nasconde dietro all’invenzione del Blue Monday? In seguito al calo di prenotazioni successivo alle feste di Natale e Capodanno, era necessario trovare un motivo per invogliare le persone a viaggiare. La tristezza e la monotonia sembravano i sentimenti perfetti per generare nella mente dei potenziali clienti la voglia di mettersi in viaggio. E, nei piani della Sky Travel, il Blue Monday era il modo migliore per convincerli che quello era il momento perfetto per sentirsi tristi.

Insomma, tutta una trovata di marketing pubblicitario: nel caso del giorno più triste dell’anno, la Sky Travel proponeva una bella vacanza per tirarsi su, mentre nel caso del giorno più felice, Wall’s invitava tutti a festeggiare con un bel gelato.

La campagna pubblicitaria della Sky Travel è ormai da tempo conclusa ma, visto il successo dell’iniziativa, molte aziende hanno promosso la vendita di beni e servizi rilanciando la medesima bufala. Oggi il Blue Monday è diventato il protagonista di molte campagne pubblicitarie che puntano a vendere prodotti nel periodo subito successivo alle vacanze natalizie.

Che dire, anche a distanza di anni il Blue Monday colpisce ancora!