I sensi giocano un ruolo fondamentale nella scelta del cibo: gusto e olfatto sono decisivi per stabilire se una pietanza ci piace oppure no. Ma c’è un senso che, più di tutti, ha una grandissima importanza: la vista. E nella vista, il colore è un elemento fondamentale di decisione.
I colori suscitano in noi una molteplicità di emozioni che variano anche in base alla cultura. Il colore viene prima del gusto del cibo e ne condiziona la percezione, non a caso l’industria del cibo studia i packaging dando grande importanza alla scelta del colore. Di solito il cervello umano associa i colori caldi ad un sapore ricco e nutriente, il bianco alla purezza, il verde alla freschezza.
Il test dei colori di Lüscher che si compone di 7 tavole di colori, contenenti 23 tonalità differenti di colori, è utilizzato dal 1949 per aiutare le persone a comprendere le emozioni del momento. L’occhio riceve la luce e le oscillazioni cromatiche, la visione del colore provoca una vibrazione sulla retina che avrà effetti sull’attività corticale, stimolando associazioni di tipo emotivo.
Ogni cibo possiede una sua determinata valenza cromatica che agisce direttamente sullo stato psicologico. Il segreto sta proprio nella scelta dei colori. Le diverse tonalità del cibo che consumiamo hanno significati ben precisi: il blu è calma, armonia, relax, tranquillità. Il rosso è adrenalina pura, grinta, voglia di fare, una corsa liberatoria. Il verde è equilibrio psicologico, autostima, perseveranza, giudizio. Il giallo è libertà, calore, fantasia, creatività.
Ma che correlazione hanno colori e cibi nella nostra tradizione? Vediamoli nel dettaglio!
Il BIANCO è il colore della purezza, delle cose naturali e non artificiose. Per questo motivo i cibi bianchi ricordano la semplicità e la genuinità e stimolano all’immediato consumo (il bicchiere di latte, il riso, la panna).
I cibi di colore ROSSO sono considerati fonte di energia, come il vino, la carne, frutta e verdura matura. Nel marketing il rosso è conosciuto per la sua capacità di attirare l’attenzione del consumatore e stimolarlo all’acquisto.
Il VERDE rimanda inevitabilmente alla natura. I cibi verdi stimolano la riflessione e sembrano particolarmente efficaci per chi dovrebbe mangiare un po’ più lentamente. Non stimolano a “tuffarsi” nel cibo ma a farne un uso corretto e parsimonioso.
Il GIALLO, colore solare ed energetico, è molto amato in cucina. Zafferano, tuorlo, miele. Si tratta di un colore stimola l’appetito.
Il MARRONE è invece meno apprezzato, ad eccezione del richiamo alla cioccolata.
Infine, BLU e VIOLA: due colori non particolarmente presenti in natura, non stimolano al consumo immediato ma piuttosto alla meditazione e riflessione.
Insomma, possiamo dunque dire che l’appetito viene prima di tutto guardando, poi mangiando!
